mercoledì 20 gennaio 2016

Dedicato a chi...

  • A chi entra in metropolitana e si abbarbica come un koala al primo palo davanti alla porta e da lì non si muove per nessuna ragione al mondo: folla, frenata, richiesta, supplica, insulto…nulla, lui sta lì abbrancicato al suo palo, che è suo e non cedibile e quindi non solo ci si “regge” come previsto ma ci si avvolge in una sorta di morbosa lap dance
  • A chi ti passa davanti in coda perché “...solo una cosa”: la "cosa" in posta si traduce in 7 raccomandate non precompilate dirette in Namibia, Oregon, Quatar e Cote d’Ivoire indirizzate a persone con nomi fatti di sole consonanti e al super in 3 confezioni di un'offerta di 4 di pisellini omaggiati dalla rappresentante e non presenti nella memoria della cassa con tutto il caos tecnico che ne consegue... 
  • A chi ha progettato la cassa automatica dei supermercati che urla a squarciagola i prezzi della tua spesa e con sadico piacere comunica al mondo che hai il ciclo mestruale, che hai comprato i preservativi in offerta (oggetto che di solito lei non riconosce e chiama aiuto a gran voce; il commesso arriva ma non sa e chiede aiuto alla collega del servizio clienti...30 metri più lontano) che hai comprato un giornale di becero gossip e l'avevi nascosto dietro la copia del sole24 ore e che se osi comprare una birra entra in defcon1, accende luci e sirene e chiede la prova provata che hai più di 16 anni. 
  • Al programmatore che ha installato la voce alla signorina del telepass e ha regolato il suo volume per svegliare tutti i passeggeri, anche quelli del camper 4 macchine indietro.
  • Al teorico del contraddittorio che ha inventato una tecnica oratoria all'arma bianca per cui l'esperto oratore piega il suo avversario ripetendo incessantemente e in tono pacato l’ultima frase della sua argomentazione o peggio ancora – per i dibattenti professionisti – una domanda irritante tipo: “in che senso?”
  • A chi risponde: “che problema c’è” a qualsiasi esternazione. Ai maschi esce con un tono di sufficienza che gli daresti un pugno – di solito è una frase che pronunciano da seduti, alla scrivania o sul divano o addirittura sdraiati a letto, sono come giraffe che parlano ai lemuri nella foresta: “io vedo la luce, vedo dov’è il fiume e mangio le foglie più verdi…quindi nella foresta si sta benissimo”…meritano un morso sul polpaccio ossuto. Alle femmine la stessa frase esce con un tono alla Florence Nightingale: operativo e risolutivo; mentre la pronunciano sono in piedi e hanno possibilmente già portato a termine qualsiasi fosse l'impasse – anche un "vorrei delle uova alla benedicte" alle 11 di sera quando la cucina è pulita
  • A chi pensa che la parità dei diritti sancisca la fine della cavalleria
  • A me che passo la serata a guardare improbabili tutorial che spiegano come fare qualsiasi cosa in tre secondi e ci credo anche, e quindi decido di ridipingere un armadio e rimango un mese con un’anta in mezzo ai piedi (che poi non si riattacca più) con relativa spesa per un falegname mercenario (che vive sulle donnemedie boccalone)
  • All'homo svaccatus (naturale evoluzione del homo inutilis) che vive nelle case delle mammemedie e che ogni mattina brontola perchè non trova i calzini nel cassetto (sempre lo stesso) e tutte le sere brontola perchè non trova il dentifricio e che ha bisogno del gps per trovare l’armadio degli asciugamani
  • All’omino che consegna l’acqua a casa mia tutte le settimane da anni: “una naturale e una frizzante, grazie” e che però ritira i vuoti ogni due settimane (anche se li trova sul pianerottolo, anche se gli dico di prenderli, anche se lo supplico di portarle via, anche se gliele tiro dietro)
  • All’autista dell’autobus che ha chiesto ad alta voce di essere ringraziato per avermi aperto le porte alla fermata per farmi salire, così giusto per farmi pesare di aver preso l’autobus per la coda con annessa corsa a rompi collo con borsone, borsa del pranzo, libro e cellulare penzoloni (tranquilli, l’ho ringraziato…così tanto gentilmente – sul serio - per le successive 3 fermate che prima di fare il bullo la prossima volta magari ci pensa 2 volte)
Ecco...a tutti loro che quotidianamente occupano e molestano le mie giornate è dedicato questo nuovo anno (che non avevo ancora degnamente celebrato da queste parti). A loro è dedicato un pensiero e magari quel fastidioso prurito sotto il piede mentre parlano con il capo e indossano stivali e calzettoni.

Buon Anno a tutti i cybernaviganti e a chi passa di qui per caso