martedì 17 ottobre 2023

Io amo.. i vocali lunghi ! Ecco, l'ho detto

Io amo i vocali lunghi. Amo i vocali lunghi come amavo le lettere lunghissime che scrivevo e ricevevo quando il mondo era diverso ed esisteva ancora l’inchiostro. Quella lettera che aspettavo con il cuore in gola. La lettera della compagna di classe che si era trasferita per “colpa” dei genitori, del fidanzatino dell’estate, del “pen-friend” che ti appioppava la prof e che invece si rivelava un amico pazzesco dall’altra parte del mondo. Amo i vocali lunghi come le pagine della smemo che l’amica scriveva per raccontarti un segreto che doveva restare solo lì dentro, tra voi due.

Oggi non si scrive più, il mondo è cambiato, adesso sei tu quella che si trasferisce, la vita è cambiata, sono arrivati mariti, figli, cani, gatti, lavori, viaggi, vacanze, palestre e tutti gli altri impegni che ci fanno correre e brontolare ma di cui abbiamo le agende piene e sempre meno tempo. (n.d.r. i nostri genitori facevano le stesse cose e anche di più ma correvano meno... è un'equazione che non risolverò mai)

Oggi non si scrive più, non si telefona più per chiacchierare, come quando ti sedevi sul divano - o per terra dietro il divano per non farti sentire. Oggi non si scrive più, non si telefona più, ci si messaggia e anche in fretta. Negli anni '90 i primi messaggi erano di 180 caratteri e costavano una fucilata. Avevamo imparato a scrivere senza le vocali per farci stare un pensiero complicato, per non telefonare ma dire quella cosa lì. Oggi ci hanno dato 180 mila caratteri ma ne rivorremo 180... nell'altalena perfetta dell'umanità imperfetta e mai contenta che non parla, mugugna.

Io quando vedo la notifica di un lunghissimo vocale sono felice. Mi ha pensato. Ha pensato a me e ha una storia per me. Per me. La voce – strumento di comunicazione calda come nessun altro – che parla a me, che mi racconta e mi trasporta nel suo mondo è meglio di qualsiasi radio, podcast o diavoleria moderna. Perchè devo "assolutamente" ascoltare quel podcast che mi racconta della scoperta di un nuovo pianeta in un'orbita lontana, registrato da quel famoso attore? Perchè? Io voglio ascoltare la voce della mia amica che nello stesso tempo del podcast mi aggiorna sulla sua vita, che sto perdendo di vista perchè non ho più tempo, perchè sto correndo da qualche parte, io, e anche lei.

Il suo messaggio lo posso ascoltare quando voglio tutto insieme o a pezzi. Mi metto l’auricolare e improvvisamente BAAM sono lì con chi mi sta raccontando e posso ascoltare e riascoltare e rispondere anche due giorni dopo, raccogliere le idee, riflettere prima di rispondere, trovare il tempo e dedicarlo alla risposta. E riascoltare riascoltare riascoltar la sua voce. Oppure ridere oppure piangere oppure prendere nota. Per mandare un vocale lungo qualcuno ha speso del tempo suo e ha rispettato il tempo mio. Per ascoltarlo dedico del tempo quando ce l'ho, quando è il giusto momento, magari domani, quando sono sola, quando ho voglia di compagnia, di una storia, di un’amica. Se mi avesse chiamato avrei dovuto fermarmi, ascoltare oppure rifiutare la chiamata, richiamare, rimandare, rispondere male, frettolosa o distratta, perdere il “momento”, lasciar cadere. E invece no…

Io sono ostaggio dei vocali di 30 secondi perché se è così corto e non è un messaggio scritto … allora è un’emergenza… mi metto gli auricolari, alzo il volume, mi tappo l’orecchio per sentire: “perfetto, confermo, ci vediamo alle 3!” ... CHIAMAMIIIIII MALEDEZIONE… SCRIVILOOOOO…. Cosa ti costava scriverlo che lo potevo leggere comodamente … no, hai fatto una scelta e io... ti risponderò "ok" ma in mezzo a un audio di 20 minuti di cui 19,5 di sospiri.

Il vocale lungo è un racconto...è un messaggio del cuore ma non pensavo fosse necessario declinarlo: la collega non manda un vocale di 10 minuti per parlare del nuovo progetto; il capo non manda un vocale di 10 minuti per impostare un contratto. Il vocale lungo si ascolta a rate - A VELOCITA’ NORMALE… aborro la velocità warp… quella voce metallica che ronza nelle orecchie in falsetto. Perché? Perché corriamo sempre. BASTA!

Correre è diventata una droga, corrono le dita sulla tastiera, corre la voce del vocale a velocità 3.8, corrono le immagini in tv con il +10 secondi, corre la canzone con il +10 corre tutto, corre la lettura, corre la parola, corrono le gambe, corrono gli occhi, si perdonano anche i refusi in nome della velocità del messaggio, si perdonano persino i ragazzini che si mangiano le parole. BASTA!!!

Ce la possiamo fare, ci possiamo ancora dedicare 10 minuti negli auricolari e sai perché? Perché se non mi vuoi ascoltare – a rate - mentre stendi, guidi, sei in metropolitana, rifai il letto, fai la spesa, allora non mi potevi nemmeno parlare. Perchè mi sorge una domanda: no vocali sopra i 30 secondi, messaggi oltre una riga, mail oltre le 2, film sopra i 90 minuti, serie sopra le 5 puntate, libri sopra le 30 pagine, ….Ma proprio oggi che la vita media è salita a 90 anni? Come li riempiamo questi 90 anni?

Correre quando sei in autostrada può avere senso (può... non insultiamo le reciproche intelligente scindendo l'atomo di questa frase) ma altrettanto sento ha la strada di campagna lenta e panoramica con le curve le salite e le discese. Io sono controcorrente e siccome dei miei 90 anni (sperem) ne ho già usati la metà mi piace correre e camminare, mi piacciono le serie infinite e i corti, il reel e il blog - magari non perfetto, come questo, scritto di pancia, di getto, come se fosse un vocale di 10 minuti che ho mandato per chi conosce i miei lunghi messaggi vocali pieni di storie, di risate, di lacrime, di rabbia, di mugugni e ... di vita camminata insieme.