giovedì 26 febbraio 2015

Il mondo secondo Mini, tra filosofia e poesia

La tatamagica in realtà è un arredatore d'interni: tutte le sere troviamo la casa tappezzata dai lavori e dalle opere dei nanidagiardino...e loro tre insieme sono molto produttivi! Il nostro letto, la porta di casa, il cassettone all'ingresso, i quadri, le ante degli armadi... La nostra casa è un MuBa privato, ogni angolo si colora dei loro quadri, dei loro lavoretti, delle loro scoperte. Tornare a casa la sera è un’avventura, non si sa mai quale sorpresa ci aspetta aprendo la porta e girando per casa.

Il lavoretto di ieri sera è più speciale di tutti al momento. Dentro c’è tutto il Mini-pensiero e i suoi 5 anni (e mezzo). Il mio nanetto ha l'agilità di Paperino, il cervello di Aristotele e una naturale propensione ad argomentare, analizzare sempre tutto. Ecco, in questo gioco c'è tutto il suo mondo di cinquenne. Nel rileggerlo c’è anche tutto il mio stupore di mammamedia per aver scoperto che in quella testolina, oltre ai gormiti, c’è un mondo meraviglioso, che con quegli occhioni blu ci osserva e con il dito in bocca rielabora tutto e...diventa grande.

CHE COS’E’ L’AMORE?
Quando due si vogliono bene e gli piace

CHE COS’E’ LA FELICITA’?
E’ la mamma che mi ha portato un cioccolatino grande che non avevo mai avuto

CHE COS’E’ LA NOIA?
Quando la mamma non mi fa vedere un film che io invece volevo vedere

CHE COS’E’ IL DIVERTIMENTO?
Quando sto facendo un gioco che mi piace ed è divertentissimo

CHE COS’E’ LA PRIMAVERA?
E’ quando crescono tutte le foglie e non c’è più la neve e non fa più freddo

PERCHÉ’ IL MARE E’ BAGNATO?
Perché c’è l’acqua e l’acqua è bagnata

CHE COS’E’ IL NATALE?
E’ quando viene Babbo Natale e nevica

CHE COS’E’ L’AMICIZIA?
E’ quando si vuole bene a qualcuno e si è sempre amici

CHI E’ LA MAMMA?
Sono quelle che crescono prima dei bambini e fanno le mamme

CHI E’ LA NONNA?
La mamma della mamma

CHE COS’E’ LA FANTASIA?
E’ quando fai un sogno e vedi una cosa che non esiste

CHE COS’E’ LA PAURA?
E’ quando viene un fantasma e hai così tanta paura che ti nascondi

PERCHÉ’ IL CIELO E’ BLU?
Perché vuol dire che c’è il sole e l’estate

COME SI FA A DIVENTARE AMICI?
Quando uno ti piace ma non lo conosci e non sei amico, vi incontrate tanti giorni, vi conoscete e diventate amici

PERCHÉ’ LA MAMMA E IL PAPA’ SI SONO SPOSATI?
Perché si sono incontrati tanti giorni e alla mamma piaceva il papà e si sono sposati

PERCHÉ’ SI VA A SCUOLA?
Perché si impara e si fanno i compiti

PERCHÉ’ SI VA A LAVORARE?
Per prendere i soldi per essere stati bravi

PERCHÉ’ LA NONNA NON VA PIÙ AL LAVORO?
Perché ne ha già fatto tanto


PS. chi avesse voglia di curiosare in questo e in altri giochi della tatamagica, la trova qui: Il mondo di vera

venerdì 20 febbraio 2015

Serata perfetta sui toni del grigio

Tre anni fa la maternità di Micro è coincisa con l’estate. Per giocare a fare la mammadiluglio (e agosto) mi sono trasferita al mare con i nonni. La routine del mare con i bebè, un bilocale per 6 da 0 a 70 anni, la condivisione forzosa di amori, umori e rumori di ciascuno: è stata dura, esasperante, rilassante, soffocante, straordinaria. La tatina che mi supportava e sopportava a tratti avrebbe voluto andare a raccogliere patate, i nonni si pentivano della disponibilità circa 3 volte al giorno ai pasti, io ho pensato alla fuga come ultimate solution e però siamo tutti sopravvissuti, cresciuti e misurati.

Una sera durante una passeggiata sul lungo mare in cerca di libertà e di un motivo per non prendere il traghetto verso….verso nulla perchè dalla Liguria non si scappa, un’amica che tutto già sapeva e comprendeva, mi scrisse la ricetta salvavita:
“Comprati un libro”
“Ma amica cosa dici? Non ho tempo e non ho la testa per leggere tra una tetta e un brodino e tutto il resto…"
“Comprati un libro, dammi retta”
“Ma amica….”
“Comprati un libro. Non cambia nulla ma ti porta via la testa quel tanto che basta. E' il libro giusto, sufficientemente leggero, scemo, fuori dagli schemi e lontano dalla tua libreria media. Vedrai che svolti questa strana estate di 40 anni e bambini appiccicati addosso.”
Mah…giusto perché mi fido.
L'ho comprato la sera stessa. L’ho iniziato subito, in cucina, scomoda ma finalmente sola e….ha svoltato la vacanza: l’ha colorata di grigio, il colore più divertente dell'estate 2012.

Ebbene sì, proprio lui…vituperato, criticato, analizzato, spaccato fino all’ultima virgola. Un capolavoro di nulla, geniale operazione di marketing, pruriginoso, proibito, anche fastidioso, quel tanto che basta per scatenare il voyerismo nascosto in tutte le donne. Tutte l'hanno letto, la metà non lo confessa.

Io l’ho divorato, lo portavo ovunque ma siccome il pudore regna sovrano nelle viscere l’ho ricoperto, come si faceva a scuola. E in spiaggia spuntavano tanti altri libri ricoperti in mano alle mammediluglio con gli occhiali scuri mentre nanerottoli impazziti ingoiavano chili di sabbia! Riconoscersi e riderci su, è stato un attimo. Aveva ragione la mia saggia amica…quello strano libro decisamente fuori dalla lista dei libri da portare nell’isola deserta, ha creato l'occasione per ritrovarsi, stanche, uguali e avere voglia di riderci su, insieme. L'estate è decollata.

Tre anni dopo esce la versione cinematografica. Imperdibile! Formazione di tutto rispetto e di garantito successo: 15 donne di provenienza mista: io, tu, la mia amica, la sua amica, sua cugina…
Serata da manuale: dall'invidia alla risata in un battito di ciglia. Film, birra e dibattito. Ogni scena è stata analizzata nei minimi dettagli, come il libro e anche di più: immaginare è una cosa, vedere è un'altra: due giovani magri, secchi, i cui corpi sfidano ancora la legge di gravità, così asciutti che tra pelle e muscoli non ci passa un capello, con la pelle rosa e tesa (anche al netto del trucco) arrotolarsi lascivi su materassi e letti con lenzuola di seta, ululare di piacere in una camera insonorizzata con la musica (sempre quella giusta) a palla....bè….l'effetto risata è dietro l'angolo. Per carità non per il film ma per il confronto ilare: piace vincere facile!

Vent’anni (che già è tutto meglio), fisico fuori dalla norma (lei 1 metro e ottanta per 18 kili – lui 2 metri per 20 kili, ai limiti del glabro e con la tartaruga del David di Michelangelo)
Disponibilità finanziarie che rendono qualsiasi cosa moooolto affascinante
Appartamenti in cui perdersi dalla cucina al bagno, camere da letto varie ed eventuali (in cui i letti si possono disfare senza sensi di colpa), ovviamente vuoti e lontani dalla pazza folla e….una camera insonorizzata in cui dare libero sfogo a qualsiasi….qualsiasi

Vaaaabbbèèèè elencare le differenze è fin troppo facile, rido al solo pensiero. Non saprei nemmeno da dove cominciare, tralasciando rughe e chili di troppo: dai nanetti che si aggirano per casa? dalle pareti condominiali sottili come velina? dalla testata del letto in ferro che non ha più nessuno? Volendosi impegnare però c'è una scena che ha colpito tutte: lui solletica la pelle (perfetta) di lei, senza nemmeno farla ridere, con una piuma di struzzo. Dai, fattibile (solletico a parte) però la piuma di struzzo non è facile da trovare, chissà se va bene anche il swiffer!

venerdì 13 febbraio 2015

Di peli e di corse

Ogni mattina in Africa, quando sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre…etc etc

Ogni mattina ovunque, quando sorge il sole, una mammamedia si sveglia e sa che dovrà correre e basta.

Mi spiace per la gazzella, lei deve correre più veloce del leone, il predatore che – se la giornata le dice male – la azzanna alla giugulare. La mamma invece deve correre più veloce di un sacco di predatori che la azzanneranno alla giugulare in ogni caso, non è un'opzione è una certezza: uno a caso o anche tutti! Il nano, i nani, il marito, il capo, la maestra, la cassiera, il cliente, la collega, l’allenatore, l’estetista, il bancario, l’amministratore di condominio, la vicina di casa, il portinaio, una mamma della scuola, un’amica. Mi spiace per la gazzella ma nel peggiore dei suoi casi è finita lì, per la mamma ogni mattina ricomincia tutto daccapo. Stessa mamma, stessi nemici in una perversa revisione del Giorno della Marmotta.

Con una crudele postilla: ogni mattina, quando sorge il sole una mammamedia si sveglia e sa che è già in ritardo e non importa a che ora è suonata la sveglia, lei è in ritardo comunque. Sarebbe in ritardo anche se fosse già pronta quando suona la sveglia del resto della famiglia, anche se la sera prima ha studiato il suo percorso come un generale una missione militare! E' tutto inutile, suona la sveglia e lei è in ritardo!

Ecco…più che a una gazzella che si sveglia e corre comunque leggiadra, leggera ed elegante, la mammamedia si sveglia e corre come Forrest Gump…inseguita da una folla urlante.

Mi confesso: anche io inseguo mia mamma con la stessa caparbietà di …anta anni fa! Mi rendo conto che lo scopo nella mia vita di figlia è rincorrerla, anche oggi che lei è più lenta di me – e mi risento se la raggiungo! Sia io che lo zio barbuto la inseguiamo come e se avessimo ancora 5 anni. Il che mi fa assolutamente mal pensare riguardo il mio futuro di gazzella in sovrappeso. E alza velo sulla realtà: le mamme sono tutte runner anche quelle senza l’ipod.

Tutti hanno bisogno di qualcosa dalla mamma, ogni momento è buono per fare una richiesta da evadersi ovviamente in tempo reale e tutte richieste che la mammamedia non aveva previsto nemmeno nel peggior ruolino di marcia.

In realtà la scia di richieste perentorie e assertive mischiate di malcelato rimprovero insegue la poveretta per tutta la giornata: si parte con un vogliol’acqua per continuare con hadimenticatolebavaglie, nonhafirmatoilmodulo, bigliettoprego, ha10centesimi, midaileslide, micomprilecalze, mipaghiletasse, mivieniaprendere, miportidaric, mifaiilrisotto, mifailecoccole, midail’acqua! Perchè la giornata perfetta si apre e si chiude con un sorso d'acqua.

La vera professionista è quella che dribla le domande e con una “finta di corpo” schiva almeno il modulo e le bavaglie, arriva in ufficio per prima, consegna le slide, esce a pranzo millantando un impegno e si “insiringa” dall’estetista del piano di sotto (c’è sempre un’estetista “al piano di sotto”…è il segreto che accomuna tutte le donne) per un “instant makeover” salva giornata: la ceretta ai baffi o la remise en forme delle sopracciglia. Questo il vero “rescue remedy” della mamma 2.0: l’estetista a velocità warp. In una nota catena di profumerie c’è un piano dedicato alle sopracciglia: sedie ergonomiche, luci, divanetti, musica in sottofondo e ambiente pink lady; si entra con lo sguardo di Elio e dopo 20' minuti di cerette, pinzette, tinta, piega e trucco si esce novelle cerbiatte. Ecco dove vanno le mammemedie durante l’ora di pranzo! E’ finita l’era dell’aerobica che ti fa sudare e correre e saltare, a quello ci pensano gli scatenati nanidagiardino. Adesso è il momento delle sopracciglia, il vero zen 2.0


E come la gazzella si nasconde dietro un cespuglio, la mammamedia si nasconde dietro le sopracciglia. Più sono cespugliose, più lei è stanca. Le sopracciglia sono il termometro dello stato di salute di una donna 2.0 ed è un segreto condiviso solo tra donne. Il maritomedio non si accorge di nulla, nemmeno se lei esce di casa maria addolorata e rientra soldato jane ma lei sa, sa che le cerette, i tagli le servono per l’autostima (sono sempre catartici) e per l’aerodinamica: senza peli corre più veloce!

lunedì 9 febbraio 2015

A te che hai 3 anni e una vita intensa

A te che sei calda come il sorriso che spalanchi a chi ami,  dura come il ghiaccio dei tuoi occhi, prolissa come la figlia che merito, arrogante come il rango imperiale del tuo nome, prepotente come un bulldog, materna come una fiera, dolce come una madonna del rinascimento.

A te che sei il mio punto di caduta, il mio tallone di Achille, la mia polena, il mio ariete da sfondamento.

A te che sei ritrosa e schiva in pubblico. Tu non vuoi essere richiamata sul proscenio, non sei la scimmietta del cantastorie, tu il pubblico lo vuoi dirigere, gestire come una diva consumata. Tu non stai suol palcoscenico, lo occupi.

A te che sei una strillona da fumetto dell’ ‘800, quello che vuoi lo pretendi, non lo chiedi. Tutto, anche l’affetto.

A te che hai voluto l’indipendenza dal pannolino e te la sei presa con i tuoi modi bruschi e svelti in poco più di 2 ore: nessun trauma, nessun passaggio, nessuna esitazione e...via, tutto il resto non è nemmeno noia…è cosa “da bambini piccoli”.

A te che hai un solo zenith nella vita: tuo fratello. La sua parola per te è Verbo. 

A te che hai una tua famiglia immaginaria – i bambini hanno “un amico", tu un’itera famiglia: mamma, papà, sorellina, nonna, cane, gatto e 3 bambini nella pancia (di cui una di 6 anni e uno mio fratello, tuo zio, un bestione da 1 metro e ottanta e svariate decine di chili).

A te che pranzi e ceni in piedi sulla tua sedia tenendo conferenze sui massimi sistemi perché “solo chi alza la mano può parlare ma non adesso”, per poi mangiare composta e silenziosa quando siamo al ristorante (dove noi passiamo il tempo nel puro terrore dei tuoi exploit).

A te che usi le lacrime con un’abilità teatrale che piegherebbe Maria Montessori.

A te che hai grinta da leonessa, occhi da tigre siberiana, sorriso da mantide per tenere in pugno anche il più scaltro tra i tuoi interlocutori.

A te che mi svegli di notte urlando: “maaammmmaaaa” alle 3.28 del mattino solo per avere dell’acqua - che è accanto al tuo cuscino - e mi lasci sveglia, con le palpitazioni e la caviglia slogata perché per correre a zittirti sono scivolata. Tutte le notti.

A te che ti siedi sulle nostre ginocchia appena ci trovi seduti ovunque e comunque e non c’è forza umana o divina che ti convinca a sederti accanto a noi. Il tuo posto è sopra di noi, da sempre, e su questo ci dovremo lavorare quando non sarà più solo una questione fisica (temo).

A te che usi la lentezza per il gusto perverso di esasperare, per ottenere la scorciatoia a un impasse noiosa (vestirti, mangiare, camminare, riordinare) e la velocità per soddisfare la sconfinata curiosità che ti brucia dentro.

A te che ci congedi con classe regale: “puoi andare adesso” con allegato gesto ieratico della mano.

A te che hai la visione del mondo perfetta: rosa e tuo! Nel tuo mondo non ci sono segreti, zone d’ombra, cassetti chiusi e colori non appropriati.

A te che se avessi 20 anni e vivessi a Parigi in un monolocale sulla Rive Gauche saresti una donna glamour con il mondo ai tuoi piedi e invece per ora vivi a Milano e hai mamma e papà ai tuoi piedi.

A te che sei oggi tutto ciò che ti auguro di essere domani.


A te che ho l’onore di vederti trasformare ogni giorno in una donna meravigliosa, tanti auguri amore mio. Tanti auguri per i tuoi 3 anni che ogni tanto sembrano 33.