mercoledì 13 novembre 2019

Nomen omen (o anche no)

Quando si è trattato di dare i nomi al contenuto delle due pance io e Maxi non abbiamo avuto dubbi. Siamo due appassionati di storia e i nomi li abbiamo scelti tra i personaggi le cui vite ci hanno appassionato.


Mini porta il nome di un grande condottiero del Nord, uno stratega, un combattente, “il Re Sergente", severo, militare, un leader naturale! ….In realtà somiglia molto di più a Quinto Fabio Massimo, "il Temporeggiatore" :
  • è di una lentezza esasperante: tra il dire e il fare ci sono varie altre priorità
  • è più intellettuale che fisico, cerebrale, contorto e complicato: un politico naturale, la dialettica è il suo pane vero: la ragione che porta alla verità: LA SUA però
  • è un oratore sopraffino, un negoziatore: dato un assunto di partenza (qualsiasi), conduce il suo interlocutore al suo esatto contrario senza lasciargli via di scampo
  • è affettuoso ed empatico – freddo e razionale!
  • è prudente, attento, pasticcione, distratto, pigrissimo, intellettualmente sfidante, rispettoso e scientemente anarchico. E' difficile essere autorevoli con lui, difficilissimo essere autoritari, ha sempre in canna un'argomentazione o una risposta: "cosa intendi, precisamente? ti devo far notare, ti devo chiedere, devo finire, fare, giocare, andare, guardare, non voglio, non volevo, pensavo…bla bla bla"
  • è capace di analisi e di collegamenti a cui non riusciremmo a pensare. Io e Maxi abbiamo svariate sinapsi e titoli da esibire e spesso rimaniamo senza argomenti: "non sono io che sono distratto, sei tu che hai fatto due richieste ravvicinate uguali e contrarie"; "lo so come si dice in inglese, ho scelto io di dirlo come voglio perché io non sono inglese"


Ha un cervello che viaggia a tremila all'ora e un fisico che lo segue con calma. Conduce tavoli negoziali, affascina le folle ma dal divano. Da grande vuole fare l’ingegnere ma 2+2 fa 22 – però la spiegazione con cui lo dimostra è inattaccabile.

Volergli bene è un'altalena isterica di amore assoluto e assoluta nevrosi. Gli allenatori abdicheranno e le maestre cambieranno mestiere ma noi lo troviamo simpatico. Ogni tanto.

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Micro porta il nome di un’Imperatrice potente e di una Regina caparbia. Lei è coerente con il suo nome importante anche se in verità le starebbe tanto meglio Attila. E' veloce come una scheggia, devastante come un uragano (ecco a chi somiglia veramente al suo omonimo uragano, uno per altro che ha fatto davvero casino!). Al suo passaggio lascia una scia di devastazione e caos. 
  • è un'esperta in logistica: sposta oggetti, raccoglie cose di ogni genere, dimensione e peso in ogni luogo. Accumula, sparge, recupera, movimenta, modifica, ritaglia, incolla (tutto contemporaneamente)
  • ha un tempo di comporto minimo nell'alternanza delle emozioni (noi sì però), passa dal riso al pianto senza passare dal via!
  • non ha tempo per il dolore, piange per nervi, frustrazione o per onore
  • è permalosa e caparbia, determinata e prepotente. Dispone e organizza cose e persone puntando un indice microscopico ovunque e urlando sguaiatamente. Ha le dimensioni di un chiuaua e la forza di un molosso
  • le sue regole sono rigorosamente non negoziabili. Somigliano alle nostre ma solo rivedute e corrette diventano applicabili!
  • pretende risposte – hic et nunc altrimenti prende lei in mano le redini di un contraddittorio e lo gestisce imperativa e risolutiva
  • è caparbia e competitiva: si allena fino allo sfinimento “sulle cose che non sa perché quelle che sa, le sa”. Da grande vuole fare le Olimpiadi o la veterinaria o la cantante (è stonata come una campana bucata ma nessuno ha il coraggio di dirglielo)
  • è una donna cosciente del suo valore: con i maschi si impone solida e forte, con suo fratello invece piega le ginocchia e il crapino e lo guarda innamorata senza scampo


Noi abbiamo tutti paura di lei, tenerla a bada è una sfida. A lei non interessa quello che le succede attorno se questo interrompe il suo personale flusso di pensiero o meglio di azione. Ha una coordinazione mano-occhio e delle competenze fisiche inaspettate rispetto alle sue minuscole dimensioni ma è davvero una grezza. Bisognerà lavorare sulle buone maniere, per esempio spiegarle che su una sedia ci si siede e che quando parla con qualcuno sarebbe gentile non stare a testa in giù.

Volerle bene è un azzardo, un otto-volante di abbracci e strilli. Gli allenatori dovranno inseguirla, le maestre dovranno sudare ma noi la troviamo simpatica. A piccole dosi.