giovedì 31 ottobre 2013

Dalle 07 alle 09 am

1) Mi sono svegliata bruscamente alle 6.30 con un urlo: "MMAAMMAAA" [Micro ha lo stesso timbro di voce di Godzilla]. L'ho recuperata al volo e ho cercato di ricomporre il battito cardiaco perduto.

2) Non ho fatto colazione perchè avevano tutti bisogno di qualcosa di più urgente del mio caffè, tipo: "dove sono le mutande", "non ho più calzini blu", "chìochìochìo lalla" [N.d.t. "anche io mi devo lavare i denti...di nuovo" (perchè il dentifricio mi piace una cifra)]

3) Ho fatto la centrifuga di un lavaggio caricato ieri sera perchè ho speso 800 euro di lavatrice fighissima con programma notturno fighissimo e silenziosissimo. Come la marcia di Radetzky a Capodanno.

3) Ho preparato la sacca con pannolini e bavaglie - come segnalato dalle maestre del nido ("Portare bavaglini e pannolini!!") - Confesso che i due "!!" mi hanno inquietato e ho preparato la sacca sul tavolo della cucina già ieri pomeriggio. E lì è rimasta!!

4) Sono uscita senza cellulare. Che invece era nella tasca dei pantaloni.

5) Ho messo le ciabattine al rovescio a Micro che camminando o meglio arrancando ha anche accennato: "ccappe" per sentirsi rispodere: "su, rapida, vedi di non camminare come una papera...muoviti!"

6) Ho dimenticato il mio libro e il viaggio in metro è stato lungo e noioso.


MA...alle 10 ho preso il primo caffè e la giornata ha cominciato ad avere senso.

giovedì 24 ottobre 2013

Dal primo bacio al primo figlio...

...sono passati 13 anni. Un tempo decisamente lungo, in cui si consolida la coppia e anche le abitudini.

Ieri i fine settimana si dividevano in tre tipi:

  • sonnacchioso: partenza per il lago direttamente dall’ufficio in tempo per la puntata di CSI, cena e nanna; colazione, spesa, pranzo, nannadivanocopertatv; cena, nannadivanocopertatv; brunch, giornale, nannadivanocopertatv, cena e rientro pigro a Milano in tempo per la nanna (in estate era nannasottoilportico ma la sostanza era la stessa).
  • motoso: partenza senza fretta per una motorata di gruppo con destinazione magnifico ristorante in montagna, in collina, sopra un passo, in cima a un bricco. Mangiata olimpionica, serata in B&B da cartolina, rientro lento la domenica scollinando e godendo di ogni singola curva. Arrivo a Milano senza orario, doccia e spesso cena ritrovo con i motociclisti per un ripasso di panorami e curve.
  • gitoso: prenotazione (anche last minute) di un B&B super romantico ovunque nel raggio di un’ora di viaggio con qualsiasi mezzo; cena in ristoranti romantici o in compagnia di amici raggiunti ad hoc; domenica pigra passeggiando per negozi, bancarelle o paesaggi da ricordare.


Oggi i fine settimana si sono riuniti sotto un’unica bandiera: sfiancare i nanidagiardino, occupare il loro tempo prima che loro occupino il nostro, associarsi con compagni di merende per cercare di ammorbidire le 48 ore non stop in compagnia di assatanati nanetti e contemporaneamente trovare il modo di ritagliare momenti di vita sociale adulta.
Il fine settimana di una volta era il morbido cuscinetto sui cui atterrava la settimana lavorativa. Oggi la settimana lavorativa è il cuscinetto che prepara al fine settimana.

Ieri si cenava fuori con chiunque a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, anche all’ultimo momento, ovunque, festeggiando qualsiasi occasione - anche inventata. Finito il lavoro, era sempre festa.
Oggi uscire a cena richiede pianificazione, organizzazione, preparazione, anticipazione, agenda nostra, degli amici, dei nonni, della tata e…dei nanidagiardino (che sono già più sociali di noi).
Ieri uscivamo a cena stasera. Oggi usciremo a cena giovedì 18 aprile 2015 dalle 20 alle 23.

Ieri la cena a casa in modo estemporaneo: tornavamo a casa e decidevamo cosa mangiare, quando, come, dove e soprattutto con chi. La cena si declinava in mille modi: svaccosa sul divano, latte e biscotti, pizza, panozzo americano, elegante, in compagnia, a lume di candela, leggera, complicata, da scaldare, da cucinare, da condividere, da scroccare, tarda, tardissima, prestissima.
Oggi la cena a casa è preorganizzata, precompilata, precotta (spesso). I nani mangiano per primi, alle 7, per avere tempo per giocare insieme quando arriviamo. Solo dopo aver sistemato loro, la lavatrice, le attività per il giorno dopo ci dedichiamo alla nostra cena che di solito è raccattata dal frigo e concentratissima perché il divano canta come una sirena e dopo una certa ora cediamo alle sue lusinghe.

Ieri la casa era accogliente, spaziosa e ordinata. Ogni oggetto aveva la sua ragione di essere proprio lì e proprio in quel momento. Ogni mobile assolveva al suo ruolo e solo a quello, non c’erano i bizzarri mix and match di oggi quando nella libreria del soggiorno c’è il puzzle di cars e 8 barbapapà.
Oggi la casa è accogliente, affollata e caotica. Sembra un hub Lost&Found di uno scalo internazionale. Gli oggetti spariscono e riappaiono in luoghi non prevedibili quando oramai se ne erano perse le speranze. Non c’è un angolo della casa che non sia stato conquistato dai nani e dalle loro pertinenze. Navighiamo in un mare di giochi, un oceano di giochi, un reparto di un centro commerciale. Certo che insegniamo ai bambini a riporre tutto in apposite scatole con il risultato che navighiamo in un container pieno di scatole di ogni forma e dimensione.
La vita di ieri mi manca, se dicessi il contrario mentirei. Sono stati anni meravigliosi, piedi di emozioni, di esperienze, di avventure belle e brutte. Rientrare la sera in una casa vuota, buia, ordinata, silenziosa, sempre uguale a se stessa, a come l’avevamo lasciata al mattino è tra le brutte.
Passare una domenica di pioggia sul divano a sonnecchiare con la tv in sottofondo mi manca. E’ la verità, è per questo che sono una mammamedia e non una super mamma. Ho 40 anni (+) e spesso le energie per stare dietro a quelle due pile atomiche mi mancano.

Però - c’è sempre un però - guardare un cartone con i nani sul divano sotto una coperta…è decisamente meglio che farlo solo in due!

venerdì 18 ottobre 2013

Un giorno in più

Quando sono rientrata dalla prima maternità ho negoziato con il mio capo la possibilità di continuare il corso di acqua baby con Mini, iniziato al mattino di un giorno feriale durante il periodo di astensione dal lavoro. Ho chiesto, mi è stato accordato. E’ un lusso, lo so. Io ho chiesto e lui ha detto di sì. E da allora ho declinato in modi diversi e in fatica crescente il privilegio del tempo “in più”.

All’inizio non era un giorno ma solo qualche ora: io e Mini di corsa in piscina e poi io di corsa al lavoro con i capelli appiccicati, spesso  a forma di cappellino di lana, gli occhi rossi, una puzza di cloro piuttosto pungente e un abbigliamento davvero poco professionale (odio stare negli spogliatoi delle piscine, la sacca, gli asciugacapelli che non asciugano, il caldo umido…naaaaa. Jeans, maglietta, cappellino e via di corsa)

Prima di tornare al lavoro io e Mini rientravamo a casa innamorati e stanchi mangiando una focaccia complici, persi nel nostro tempo insieme. Dopo il rientro…una corsa contro il tempo: parcheggio in derapata, nano ejettato dormiente tra le braccia e fugone verso l’autobus.

Per 3 anni - 30 giovedì all’anno - sono arrivata in ufficio alle 13, ho consumato ferie e permessi, ho fatto le corse più pazze del mondo per fare in modo che nessuno notasse la mia assenza, ho organizzato riunioni, meeting e appuntamenti per il capo tutti i giovedì mattina perché fosse impegnato e non vedesse il mio posto vuoto, perché il famoso cerchio diventasse quadrato.

Poi è arrivata Micro e ho rinegoziato con il capo e gli altri soci la possibilità di proseguire il corso con entrambi i bambini in un giorno feriale. Un altro privilegio? Sì, sicuramente sì, lo so. Raddoppiati i bambini e l’impegno e non avendo più ferie da consumare, ho salvato giorni di maternità. Sono rientrata 100 giorni prima. Il prezzo da pagare per il mio privilegio. Fortunata? Sì. Organizzata? Anche.

Totale: ho ottenuto l'equazione perfetta, quella che tutte le donne inseguono: “il giorno in più”. Un giorno libero feriale. Di mattina tutti in piscina, di pomeriggio tutti con la mamma e un pomeriggio tutto per la mamma. E’ come un sabato senza marito, un sabato in più, un giorno di lavoro in una settimana di ferie (dai non raccontiamoci balle…le vere ferie sono in ufficio.)

Il mio “giorno in più” mi regala le emozioni delle mamme che non lavorano (espressione che trovo molto ridicola, maschilista e ignorante). Ci sarebbe una tata dalle 4.:30 ma siccome è sicura come il 13 al totocalcio, mi organizzo da me. Ho farcito il martedì pomeriggio di tutte quelle incombenze in cui non si può coinvolgere il marito, con o senza bambini: pranzo con l’amica puerpera (vietato ai mariti), ikea (vietata ai mariti per definizione e proibita di sabato), la spesa quella con la S (quella che i mariti contestano perché reputano inutile…salvo mangiare a quattro palmenti il tiramisù che era in offerta), l’oculista, il ginecologo, il dentista, il pediatra, la farmacia, la tintoria, le commissioni conto terzi “tanto sei a casa tutto il giorno”!! ARGGH ma il mio cerchio da quadrare? Il mio “giorno in più”? L'equazione perfetta? Ero sicura di aver trovato la formula per gestire il tempo “in più” per me e invece…farmi i fatti miei alle 4 del pomeriggio al martedì è più difficile del previsto!

Il giorno in più è quello che sognavo una volta, rientrare in ufficio è quello che sogno adesso. UFFA!

Le mamme a casa dovrebbero ricevere l’Ambrogino d’oro o il cavalierato del Lavoro! Una mamma a casa fa un lavoro occulto, faticoso, non riconosciuto, non remunerato e mai premiante. Non c’è riunione o progetto altrettanto soffocante come due nanidagiardino incollati ai polpacci, lamentosi e litigiosi, non c'è collega altrettanto strega come un branco di mamme davanti alla scuola o davanti agli scivoli dei parchetti.

Il "giorno in più" - però - mi ha dato una lezione importante: ho imparato il valore dell’omertà. La mamma perfetta tace, non svela il trucco. La mamma perfetta non è MAI a casa, ha SEMPRE un impegno!

venerdì 11 ottobre 2013

Te l'avevo detto...

Che la quota rosa del mondo avesse una marcia in più, è una verità lapalissiana! Applicata a una femmina alta 78 cm…mi pareva un po’ troppo! E invece…

Micro è una scheggia. Ha 20 mesi ed è allo stesso livello di sviluppo di suo fratello che ha 4 anni - e quasi mezzo - e arriva adesso - con calma - a passaggi che sua sorella gli anticipa! E’ strabiliante. Non è solo una fantasia inventata da qualche femminista….Micro viaggia davvero a una velocità tripla rispetto al fratello maschio (il MIO solo e unico maschio-alfa avviluppato e attorcigliato dal mio amore viscerale ma che alla fine è pur sempre maschio: lento, distratto e dissociato come suo padre, come suo nonno, come suo zio, come l’altro zio, come tutti i maschi di questo pianeta! E’ così, si arrendano all'evidenza!)

Micro si sveste da sola: ci prova e spesso ci riesce e lo fa con orgoglio e con ostinazione. Mini ha iniziato l’anno scorso a 3 anni e ancora oggi ci prova e se non ci riesce si arrende.
Micro mangia da sola: fa pasticci ma è tenace, mangia e beve da sola con posate, bicchiere e tovagliolo! Mini mangia da solo ma si perde via, chiacchiera, vuole i cartoni, la macchinina…e se trova qualcuno pietoso (o sfranto) che gli dà una mano non la disdegna.

Micro si asciuga i capelli da sola: basta accenderle il phon e lei muove i capelli sotto l’aria. Mini si siede sul bordo della vasca, si mette il dito in bocca e si rilassa mentre qualcuno gli asciuga i capelli e di solito esce dal bagno nudo come un verme perché si è dimenticato di mettere il pigiama.

Micro esce con i suoi “bimbi” e con una borsa di seta rossa e non li dimentica da nessuna parte, è un cane da pastore…controlla che ci siano tutti e tutto prima di spostarsi. Mini quando esce trasloca perché vuole portarsi tutto salvo poi cederlo a chiunque e possibilmente dimenticarlo ovunque.

Micro è uno spettacolo…è una donna perfetta in miniatura! Ma se il confronto con suo fratello mi fa ridere, quello con me non esattamente. Per esempio: Micro è una micro-mamma con i fiocchi! Senza aver letto lo zilione di libri di cui mi sono farcita io quando avevo la pancia farcita...LEI è naturalmente bravissima.
Ha una tribù di "bimbi" - tra bambole e peluche - e gestisce il loro accudimento e benessere psicofisico con dedizione, costanza e attenzioni...CHE IO NON HO! Io di bimbi ne ho 2 e il più delle volte annaspo. Lei ne ha almeno 4 alla volta ed è perfettamente a suo agio!

Ho già perso la mia prima battaglia con mia figlia…è la nuova me che è meglio di me!

La sera li mette a nanna: li stende a pancia in giù sul suo cuscino, si siede in mezzo a loro come le maestre all'asilo - in realtà si siede SOPRA di loro - e li “nanna”: batte ritmicamente sulla schiena per farli addormentare come le maestre all'asilo - lei in realtà gli rompe le costole. Con il ditino sulla bocca chiede silenzio e quando è sicura che dormano si mette giù anche lei e si addormenta.

Ieri notte, in forza del briciolo di senso materno che mi rimane, ho provato a togliere almeno quello con i capelli di lana, in un impulso di igiene! L’ho sfilato e Micro si è alzata in ginocchio urlando: “bimbiiiii nannnaaaa”, lo ha ripreso e rimesso a nanna: pancia in giù, pacche sulla schiena e silenzio! Non ho più tentato di essere una buona mamma….nemmeno stanotte che ha dormito con Barbapapà!

Chioccia e premurosa, materna e affettuosa accudisce i suoi “bimbi” - e anche suo fratello - con dedizione ed entusiasmo. Sta evidentemente imitando gli adulti che la circondano ma certamente non me: io sono spanata, mi mancano sempre dei pezzi, perdo il controllo, dimentico i pannolini, non ho mai le salviette, l’acqua…e guardare lei così piccola e così grande donna mi fa davvero impressione.

Tutte le mamme che mi hanno preceduto - compresa la mia - avevano maledettamente ragione. Lei viene da un pianeta dove ad azione corrisponde reazione immediata e risolutiva. E’ uno spettacolo! Ma…posso dire un segreto? Il maschione patatone, tontolone, scordarello, distratto e inciampino che mi dice “sei bella come una rosa e come una sposa”…mi spacca il cuore e mi rende già oggi una suocera orribile.

Micro è cervello, Mini è passione…e temo di non aver inventato niente di nuovo!

lunedì 7 ottobre 2013

Prove di weekend d'autunno: manovre anti-noia

I nani da giardino a un certo punto della loro vita - decisamente troppo presto - diventano social. E non solo in senso moderno/tecnologico dato che ormai nascono già digitali ma in senso più adolescenziale: feste, festicciole, fiere, gare, campionati, tornei, inaugurazioni, saggi, dimostrazioni, open day…a partire dai 3 anni hanno un’agenda davvero fitta, quasi isterica e il fine settimana dei malcapitati genitori entra in un vortice inarrestabile di impegni e nuove conoscenze.

Noi genitori moderni abbiamo fatto figli quando avevamo già una vita strutturata: una rete di amici, interessi, impegni socio-culturali (socio = degustazione di formaggi valdostani; culturali = cinepanettone di Natale)

Poi sono arrivati loro, alti meno di un metro, non autonomi, con un carico di impegni decisamente laborioso e ci hanno portato coattamente alla socialità 2.0 - quando non conosci più "tizia" ma "la mamma di..."! Ed eccoci daccapo: le “femmine” che finiscono per parlare sempre di bambini (il mio fa, il mio dice, il mio va) oppure del passato (“ho un’amica…cioè avevo un’amica quando avevo una vita, un’agenda solo mia”); i “maschi” che invece parlano di lavoro, motori, calcio (di donne no, non ancora, perché non sono realmente “amici” e non si sa mai…a 40 anni hanno imparato a lavorare sulla prima impressione).

Mini e Micro sono degni figli dei loro genitori e le loro agende sono già fitte come le nostre. Chiuso il tempo dei fiori d'arancio in trasferta questo fine settimana l’agenda di casa Maxi prevedeva: compleanno doppio al sabato e compleanno singolo la domenica. Ma non solo e…si salvi chi può!

Sabato
  • tutta la famiglia Maxi nella terra di bengodi: un meraviglioso negozio di giocattoli alla ricerca dei regali, i 2 nani non hanno fatto in tempo ad aprire bocca che eravamo già alla cassa...strategie di sopravvivenza!
  • sulla strada di casa passiamo dal Nutella day e...ci fermiamo, partecipiamo, scivoliamo, compriamo e…slurp!
  • pranzo al terzo piano in massa: tavolata di 8 cristiani assolutamente fuori controllo, tutti chiacchierano, chiedeono, vogliono!
  • è tardi, partiamo per la festa e i bambini dormono in macchina. (8km in 1 ora e mezza perché l’equazione sabato-pioggia suscita nel milanese medio la vertigine da centro commerciale).
  • festa in taverna: pizzette, focaccine, patatine e una torta gigante mentre in giardino si corre a piedi, in monopattino, in bici, si fanno gare sulla discesa del garage perché a 4 anni piace vivere pericolosamente.
  • rientriamo a casa finchè abbiamo ancora due figli e in tempo per bidonare una cena fuori e quindi per accettare - da sola - un partytupper al piano di sotto…praticamente un parco giochi (N.d.r. sono andata a letto sognando scatolette e magiche meraviglie per cucinare).

Domenica
  • l’incubo tra gli incubi, il mostro dei mostri…lui che farebbe paura anche al diavolo: l’armadio dei bambini. Troppo piccolo (perché non nato per loro) per uno, figurati per due (+ scarpe). Siccome sono moderna, il cambio di stagione lo faccio così: unzip “armadio.zip” e…KABUM, la stanza dei bambini non c’è più (e non c’è più nemmeno Micro, inghiottita dal contenuto delle scatole).
  • prima di passare agli psicofarmaci, passaggio a volo radente dai viciniamici a vedere un micro gatto. Ci siamo accomodati sui loro divani, sotto i divani, per terra, sulle sedie e lì abbiamo bivaccato fino alle 3, guardando il gatto e svuotando senza rimorso il frigo e l’anta delle delicatessen.
  • è tardi, partiamo per la festa e i bambini dormono in macchina. (2km in 40 minuti perché quando piove Milano è una sfida).
  • festa in un asilo: bambini che corrono, adulti con lo sguardo vacuo, nasi che colano, caldo umido, animatori che cercano di contenere genitori indisciplinati più dei bambini, pizzette, focaccine, patatine e una torta gigante.
  • passaggio da un’amica per consegnare un barattolo di nutella personalizzato (così non è mio e se la mangio io non conta) e da un’altra per consegnare il parmigiano, quello comprato direttamente in Emilia che ha un suo perché.
  • a casa di corsa: 4 docce e 4 cene in 20 minuti, telegiornale, Peppa Pig e poi a turno tutti a nanna.


Ieri alle 21:32 a casa Maxi è andato in onda un fantastico concerto per 4 russatori da competizione! Anche questo fine settimana è stato da veri duri ma come sempre ne è valsa davvero davvero davvero la pena anche se in realtà...thanks God is Monday!