lunedì 24 dicembre 2012

Una nuova fine…un'altra di tante


Questa settimana è finito il corso di nuoto mamma-bimbo che ho iniziato con Mini il 1° Ottobre 2009. Lui aveva 5 mesi di vita su questo pianeta ancora da inquadrare, io 5 mesi da mamma ancora da realizzare. 3 anni volati in un battito di ciglia.

90 giovedì mattina (forse 3 assenze…non scherzo), 45 giorni di ferie dal lavoro, una fatica improba: smonta e monta il nano, la sacca, il passeggino e me dalla macchina; spoglia e vesti il nano (e me) nello spogliatoio caldo umido, in estate una tortura, in inverno una tortura cubica…il phon non asciuga i capelli nemmeno con 20 euro in monete da 20 cent.

Tutti e due devastati e puzzolenti di cloro (perchè la doccia no, quella si fa a casa). Io paonazza e con i capelli a forma di cuffia (o di cappello di lana), lui addormentato cotto da portare in braccio a peso piombo.

Con noi un'altra bimba, la figlia di un'amica-sorella. Qui la storia si fa divertente perchè io e la mia amica abbiamo iniziato il corso insieme ma dopo 3 lezioni lei è tornata al lavoro e ha subappaltato l'impegno ai suoi genitori! Che si è tradotto in 3 anni in una vaschetta d'acqua alta 80 cm a cantare la "bella lavanderina" con la bambina e il nonno “volontario”.

Abbiamo costruito una routine rilassante, prevedibile, divertente alla fine: la filastrocca per la ricerca del parcheggio, il caffè con la nonna sitter (al nonno la vasca, alla nonna lo spogliatoio...che sòla!), i trucchi per svestire e vestire i due nanetti agitati prima, affamati e stanchi dopo. Mi si è anche farcita la pancia un'altra volta in questi anni e quindi per un periodo c'era anche il nuovo inquilino che si intrometteva educatamente ma con piglio deciso nel nostro spazio. Per la cronaca ho saltato solo due lezioni: la settimana del parto e quella dopo. Mini è andato in piscina con il suo papà che però ha dichiarato di non poterlo fare oltre (N.d.r.).

E' stato faticoso, faticosissimo, noioso e a tratti noiosissimo (sempre gli stessi esercizi ripetuti mille volte). E' stato meraviglioso, intimo, privato, passionale, divertente, emozionante.

Mi sono divertita giocando con lui in acqua, mi sono arrabbiata quando faceva i capricci, mi sono emozionata davanti ai suoi progressi, mi sono riempita di orgoglio per i suoi successi (anche e soprattutto quando applicati alle vacanze al mare).

Ho guardato Mini crescermi tra le mani (letteralmente) di settimana in settimana, come un prolungamento del pancione. Io e lui immersi nell'acqua. Insieme.

E' finito. A giugno era finito il nido, un progetto meraviglioso che lo ha trasformato da bebè al nanetto autonomo e arguto che è oggi. Portarlo al nido è stato un mio impegno, un momento della giornata che ho difeso da tutti, dal lavoro, dalle nonne, dal papà. Mi si è un po' stretto il cuore l'ultima mattina. La materna è un'altra storia, è una "scuola". E ora questo. A gennaio inizia il corso di nuoto per i bambini grandi. Senza di me. Il mio "topo" non cammina più con me mano nella mano.

E' giusto così ovviamente, è fisiologico, è naturale e sereno perchè è così che deve essere, perchè è così che voglio che sia. Io sono bravissima (davvero), accompagno lui e me a questi distacchi con un gran sorriso ma vorrei tanto stringerlo forte in braccio e sbaciucchiarlo fino a perdere il fiato. Invece lo saluto con un virile cenno della mano quando entra in classe alla materna e a gennaio lo guarderò nuotare seduta in platea. Vicina (perchè lo sarò sempre) ma da lontano.

La vera verità è che quando i bambini piangono al momento del distacco dalla mamma, tutte soffriamo ma...dentro dentro dentro dentro un diavoletto sogghigna perfido perchè il bambino piange con le altre e non con noi. E' l'amore che esce dalla pancia, quello carnale, quello un po' perverso che fa pensare "con me sta meglio". Però lo si lascia, si fa tacere il diavoletto e si usa la testa…è giusto così ma è difficile. E a 3 anni mi sa che è solo l'inizio di tutti i mille tagli al cordone. Non quello fisico…per quello basta uno zic…quello che non si taglia mai del tutto ma che si lisa lentamente ogni volta che i nanetti fanno un passo lontano da noi.

Nessun commento:

Posta un commento