lunedì 9 dicembre 2013

Io vorrei, tu vorresti...ma però!

A me piace la mia casa, la mia famiglia, il mio lavoro….proprio in quest’ordine! Certo però che esiste una zona d’ombra nella mente in cui vorrei che fosse tutto diverso. Ho la certezza che quello che succede a Casa Maxi capiti a tutti...e lo scenario è più o meno così:

IO VORREI che ad aprire la porta fosse un maggiordomo - uno di quelli che stirano il giornale al mattino - che si prende in carico borsa, cappotto, spesa, etc. Vorrei trovare la tavola apparecchiata con la tovaglia ricamata dalla zia Elisa, i bicchieri di Baccarat della lista nozze, le posate d’argento della nonna, la cena pronta - biologica, sana, equilibrata e gustosa preparata da uno chef a cui non devo suggerire io il menù. Avere il tempo per una doccia prima di cena, trovare l’accappatoio profumato di ammorbidente e lasciare il bagno come capita, indossare un abito elegante, fresco di guardaroba e tornare in sala dove Mini e Micro - lavati, cenati ed elegantemente “pigiamati” mi accolgono festanti ma controllati da una nanny affettuosamaseverissima. Vorrei giocare con loro, baciarli tanto e poi restituirli alla nanny che si occupa del loro sonno…in un’altra ala della casa. Cenare serviti da un cameriere in livrea e guanti bianchi. Coricarmi tra lenzuola fresche di bucato tutte le sere, in un letto che qualcuno ha sapientemente preparato lasciando la camicia da notte e il pigiama sulla reversina e una tisana sul comodino. Lasciare che la nanny, la guardarobiera, la governante, il cameriere, il maggiordomo e il cuoco si occupino della gestione della casa, della chiusura per la notte, della preparazione per la mattina - colazione e vestiti per tutti - mentre mi addormento tra le braccia di mio marito, serena e leggera, in attesa della sveglia che suona in tempo per andare a correre al parco…tanto c’è chi pensa ai bambini e alla casa.

LUI VORREBBE tutto quello di cui sopra cui aggiungerebbe me in abito da sera rosso Valentino, tacco 12, un martini agitatononmescolato e le labbra color carminio per il primo bacio dopo una giornata di lavoro. Vorrebbe che i bambini gli corressero incontro solo dopo che ha fatto la doccia e si è ripreso dalle fatiche del buon padre di famiglia. Vorrebbe stare con loro il giusto tempo prima che spariscano nelle loro stanze accompagnati dalla loro nanny affettuosamaseverissima. Vorrebbe trovare il suo quotidiano preferito sul tavolino davanti alla sua poltrona preferita…dove nessuno lo deve disturbare. Vorrebbe trovare la tv accesa sul canale delle notizie e ascoltare i dibattiti politici del dopo cena in silenzio. Vorrebbe una moglie che quando smette l'abito da sera indossi quello da infermiera sexy. Vorrebbe una vita piena di giornali e quotidiani freschi ogni giorno per una seria rassegna stampa, una raccolta di saggi di geopolitica, un romanzo, il silenzio, la sua poltrona, la collezione di macchinine e una famiglia che cammina in punta di piedi.

LORO VORREBBERO saltarci al collo sull’uscio di casa, strapparci di dosso i cappotti, le borse, le nostre giornate, i lavori, gli impegni, i telefoni e trascinarci lì al loro livello, sdraiati per terra concentrati soltanto sulle loro richieste: niente cena, niente doccia, niente sciroppo, niente di niente…solo bambole e macchinine. Vorrebbero cenare con un ovetto kinder, guardare 3 cartoni di fila, che ogni giorno fosse Natale, che ogni sera ci fossero gli amici a cena, che ogni giorno ci fosse un motivo per andare a una festa, al parco, in campagna, al mare.

IN REALTÀ rientriamo tutti a casa nel marasma più totale, dalle7alle9 sono 120 minuti di puro caos, un ingorgo di precedenze, una corsa a ostacoli (anche fisica) per farci stare tutto: coccole, chiacchiere, cena, dibattito politico, lacrime, lavatrice, lavapiatti, docce, capricci, medicine, cartoni, telegiornale, telefonata al nonno, accordi, spiegazioni, lavatiidenti, è tardi…è tardissimo…buonanotte! E per tutto quello che resta indietro, domani si vedrà perché alla fine aveva ragione Miss Rossella: “domani è un altro giorno!”

Purtroppo è con questo principio che la to-do-list delle mamme diventa la tela di Penelope…

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