giovedì 21 maggio 2015

Lettera sindacale a tutte le mamme - 2a parte

Care mamme,

come state? vi siete riprese dopo la lettura della prima parte? Avevo affidato ieri sera questa ultima alla mia di mamma ma si è rivelata un disastro - come temevo - e l'ha cancellata (freudiano)

Qui di seguito gli ultimi punti del decalogo, alcune ultime puntualizzazioni

  1. Cosa diavolo vuol dire “dopo”? e “vedremo”? Siete tutti professionisti decisionisti che passano la giornata a disporre – ora e subito – di cose e persone…perché con noi diventate dubbiosi? Non è difficile. Noi poniamo solo domande chiuse: "Posso vedere i cartoni?" "Posso mangiare un gelato?" "Posso mangiare un altro gelato?" O sì o no, non “dopo”. Ok, se dite di no noi facciamo i capricci per farvi cambiare idea. Ma vi domandiamo…a voi nessuno cerca di far cambiare idea, mai? E voi avete mai provato a opporvi senza successo? La vostra resistenza è elogiata come assertività, la nostra si chiama capriccio e finiamo in castigo. Mah 

  2. Non ci piace andare a letto alle 9, non ci piace guardare solo mezz’ora di cartoni, non ci piace stare seduti a tavola composti. Vogliamo mangiare cioccolato, cicche, caramelle e maionese. Facciamo lo sforzo di fare tutto quello che dite voi perché ci impaccate tanto bene con la storia dell’educazione. In realtà voi vorreste arrivare a casa, mettere i piedi sul divano e mangiare una pizza con le mani guardando la tv…sono sicura che facevate così prima che arrivassimo noi…ammettetelo. Andavate a letto alle 2, mangiavate cioccolato quando vi veniva voglia e guardavate ore e ore di tv. Fate almeno delle eccezioni, rilassatevi pure voi. 

  3. Perché non possiamo giocare con i vostri telefoni ogni minuto della giornata? Perché ce ne centellinate l’uso con la scusa che fa male, che è diseducativo e che bla bla? La verità è che non riuscite a separarvene perché aspettate la risposta dei vostri amici nel gruppo di whatssapp per la cena di venerdì. A noi raccontate la storiella del documento di lavoro e invece dovete solo guardare la foto delle ultime scarpe che si è comprata la vostra amica. Passate la giornata con il naso dentro quell'apparecchio e noi non possiamo nemmeno guardarlo perchè "fa male". E se poi ci cade fate un putiferio, però se si rompono i nostri giochi dobbiamo imparare a farcene una ragione per non essere troppo legati a degli oggetti materiali. Contorto, vero? 

  4. Ai bambini non piacciono le stesse cose che piacciono ai grandi. Ai bambini non piacciono le cose che piacevano ai loro genitori. Noi vogliamo la nostra maglietta e la nostra bicicletta e non un residuato bellico che pesa come un motorino solo perché era il vostro. E non la maglietta di Woodstock solo perché vi ricorda la zia hippy. Noi vogliamo costruire i nostri ricordi, non vivere dei vostri. Vogliamo i nostri cartoni, la nostra musica e i nostri giocattoli. 

  5. Ci piace dormire nel lettone, ma lo sapete che anche voi scalciate e russate e fate strani rumori? La verità è che a noi piace il lettone. È grande, è caldo, il vostro piumone è più bello del nostro (che avete comprato nel negozio svedese mentre il vostro è di piume del nord), la vostra camera è in ordine – perché non ci vivete dentro, e i vostri cuscini sono più belli dei nostri. Lasciatecelo, non vogliamo dormire con voi, vogliamo il vostro letto.


Firmato
Il sindacato dei bambini riuniti

Detto questo, care mamme, vi vogliamo tanto bene. Non è facile fare i genitori, passate le vostre giornate a dirlo alle amiche e le vostre serate alle conferenze che spiegano quanto è difficile fare i genitori.

Vi sveliamo un segreto: non è facile nemmeno fare i bambini.

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