lunedì 15 giugno 2015

Dopo la scuola venne il campus...

La scuola è finita, a breve finisce anche lo strascico delle pizzate e delle festicciole di fine anno e adesso….si ride. Sì perché è giusto che la scuola sia finita, è giusto che finisca il 6 di giugno e riprenda il 16 settembre…insegnanti e alunni hanno bisogno di una pausa, l’anno scolastico è durissimo per entrambi.

Atteso che sono figlia e pronipote di insegnanti…posso sorridere, anzi…posso avere un ghigno diabolico?

Quei 100 giorni d’estate vanno occupati, come i 15 di Natale e i 10 di Pasqua e tutti cozzano con i 30gg di ferie annui delle mamme e dei papà. Che poi, diciamocelo, è sempre questione di prospettiva: dalla parte degli studenti è una pacchia e dalla parte dei genitori un esercizio funambolico.

Loro, i sadici nanidagiardino che abitano le nostre case, da 0 a 18 anni aspettano le vacanze per svegliarsi senza Il Sergente Maggiore Hartman che entra nella camerata..ops cameretta…urlando a squarciagola, per andare a letto senza un cane lupo che gli corre dietro per mordergli le chiappe, per avere qualche giornata libera senza violino, karate, nuoto, inglese, storia e geografia. Tutto sacrosanto. In fondo noi vogliamo la stessa cosa, aspettiamo le ferie per gli stessi identici motivi. Ma come dicevo…è tutta questione di prospettive.

Nella vita 2.0 quei 100 giorni sono una prova di forza, come quando nei teambuilding aziendali ti fanno camminare sul ponte tibetano…non importa che sia sollevato solo pochi cm o tanti mt da terra…è difficile comunque. Poi però – dicono – ti sentirai meglio con te stessa e sentirai di avere forze che prima non sapevi. Ma io domando: se non lo sapevo e stavo bene lo stesso…perché provare il panico per sapere che lo so superare? Uno dei misteri del mondo.

Nella vita 2.0 quei 100 giorni – 14 settimane – sono un gioco di incastri mica da ridere per tutte le categorie di mamme: chi non lavora adegua il suo tempo in loro funzione, chi lavora….uguale.
Dopo la fine della scuola iniziano le più disparate attività che hanno durata limitata e la logistica della famiglia si ridisegna sui nuovi orari:

- 1 settimana di campus basket (lavatrici serali compulsive, nanodagiardino irriconoscibile e devastato e weekend baskettaro per tutta la famiglia)

- 1 settimana di campus all’orto biologico (piante, piantine, terriccio vario sparsi ovunque, lavatrici serali compulsive e weekend bucolico nelle malghe per tutta la famiglia)


- 1 settimana di corso di cucina organizzato dalla scuola (nanodagiardino sazio e confuso, coperto di farina, lavatrici compulsive serali e weekend gastronomico per tutta la famiglia)

- 2 settimane di campus all’oratorio dietro casa con partecipazione ad attività varie: piscina, rugby, l’orto biologico, il corso di cucina, il campus di basket (vd. sopra)

- 2 settimane in campagna dalla nonna che a febbraio comincia un training dall’osteopata per affrontare l’arrivo della mandria e che si è informata per far fare ai bambini un sacco di attività ludico creative: corso di ceramica dalla vicina di casa, corso di cucina dall’altra vicina che ha l’orto biologico (il plus di questa fase è che i genitori, stremati dai cambiamenti organizzativi, prendono fiato e tornano a lavorare seriamente senza passare le giornate impegnati nel gioco del 15 di “chi va a prendere gennarino”?)

- 1 settimana a casa – perché non se ne può più, non ci sono soldi, idee e la forza per accompagnarlo da nessuna parte e lo si lascia ciondolare a casa chiamando a raccolta tutti i gradi di back up di cui una mamma è capace: la mamma, il papà, lo zio che di solito “è taaanto affezionato ai nipoti” (e che si vede solo 4 minuti al mese), la vicina di casa che adora i bambini e in qualche modo anche questi 5 giorni passano tra permessi al lavoro e cambi della guardia in casa (dove il principe staziona in pigiama e tutt’al più accompagna sonnolento la zia a fare la spesa)

- 3 settimane di ferie con papà e mamma: si slacciano le cinture, si lascia la lunghina lasca, che la famiglia si ritrovi, si riunisca, goda del tempo insieme! La prima settimana è amore puro, entusiasmo, energia. La seconda settimana il papà dà segni di cedimento e vorrebbe tornare in ufficio, sogna riunioni con il capo alle 7 del mattino per farsi fare uno shampoo per aver perso un contratto milionario. La terza settimana la mamma dà segni di cedimento e sfoglia ossessivamente vogue sognando di camminare leggiadra e bellissima su una passerella e non inseguire in pareo e ciccia molle due mostri che scappano al mattino e trascinarli a peso morto la sera.

E non è finita qui. Perché quando papà e mamma finalmente iniziano le ferie, il primo giorno di lavoro, ai nanidagiardino mancano ancora 3 settimane prima del rientro nei ranghi. Da riempire di qualcosa, da svuotare di vacanze e da usare per fare i compiti delle vacanze (tutti i compiti)….ma questa è un’altra storia!

1 commento: