mercoledì 10 ottobre 2012

Voglio quelle scarpe!

Ho appena finito di leggere un simpatico libretto dal titolo Voglio quelle scarpe! e stamattina in metropolitana mi sono ritrovata a osservare, come non ho fatto mai, i piedi dei milanesi in viaggio con me.

Premesso che a Milano in questi giorni il cielo è "grigio milano" ma non fa ancora freddo, stamattina sulla linea 1 della metropolitana c'erano: un'infradito con perline e strass (e trench color niente d'ordinanza), un paio di havaianas da spiaggia, qualche huggs, tanti stivali (anche con la para), un paio di scarpe di camoscio stringate, con tacco, para e zeppa (che a parte il gusto discutibile avrebbero bisogno di almeno 15 gradi in meno), tante ballerine spesso con il "fantasmino", (un'aberrazione criminale...quella righina che sbuca dalle scarpe sta al calzino corto sotto un completo elegante blu di un uomo), qualche calza nera spessa di quelle che a dicembre hanno un senso (la più bella era associata a un paio di superga bianche senza stringhe, quelle che spopolavano a "Santa" ad agosto) e last but not least, piumotti con il cappuccio accanto a coprispalle di cotone...aiuto!

Sono arrivata in Piazza San Babila con una certezza: le milanesi hanno per lo più già fatto il cambio degli armadi perchè il calendario dice Ottobre. Sono quindi disposte a sudare (per la gioia di chi prende la metro con loro) pur di sfoggiare gli acquisti invernali fatti ad agosto.

Il cambio degli armadi di solito coincide con Miss Italia e con il Festival di San Remo, che sono le uniche certezze dell'anno da quando le stagioni non sono più affidabili. E siccome ho sentito che c'era Miss Italia io mi sono subito attivata. Chi invece non ha ancora avuto voglia di passare un fine settimana tra scatoloni, pastiglie profumate, pezzuole per pulire, sacchi sottovuoto, centinaia di grucce (che si moltiplicano negli armadi come conigli ad ogni stagione. io mi ritrovo sistematicamente una quantità di "ometti" di molto superiore al mio guardaroba e non so da dove sbuchino; ogni volta passo da ikea per avere gli ometti tutti uguali nell'armadio e al cambio successivo devo studiare un "centro di accoglienza" per ometti imbucati). Chi ancora non ha guadato il fiume di magliette, top, pantaloni di lino, vestitini da sera che non si fanno piegare, dei sacchi profumati che ormai sono tutti polverosi...sono quelle con le infradito e il trench, sono quelle che faranno il cambio degli armadi a rate: oggi tiro giù il trench, domani metterò via le infradito. Sarà che sono quelle meno esaurite?

Lo scontro con il termometro è però inevitabile e mai come in questi giorni tiepidi mi sono posta delle domande...se il 10 di un Ottobre tiepido stai facendo la sfilata invernale, ora del 10 di un Febbraio (di solito freddo) ti sarai stufata della divisa "panta nero e stivale" obbligatoria in centro a Milano, e allora come arrivi sana e salva al caldo quello vero? Ma anche: se il cambio degli armadi costa un weekend in apnea, il sogno di una casa più grande con armadi estivi e invernali, le corse da ikea per comprare la centesima scatola, una discussione con maxi perchè in casa ci sono troppi vestiti (vedi tu, siamo in 4), 20 viaggi in cantina perchè forse lì le scatole delle scarpe estive ci stanno...non è che forse hanno ragione quelle del cambio rateale? Quelle che hanno inventanto il guardaroba per la stagione che non c'è.

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