venerdì 8 febbraio 2013

Micro

Un anno fa a quest'ora ti stavo guardando e mi stavo domandando come avevi potuto stare tutta rannicchiata dentro la mia pancia.

Un anno fa a quest'ora stavamo dormendo abbracciate nel lettino dell'ospedale, cercando di fissare nella memoria il nostro odore per non dimenticarlo mai. Per riconoscerci per sempre.

Un anno fa oggi avevo finalmente soddisfatto la mia curiosità di vedere chi aveva deciso di abitare la mia pancia con tanta arroganza quando ero finalmente riuscita a voler aspettare. Chi era stato scelto dalla Casa dei bambini per venire ad abitare con noi. Chi era pronto ad accollarsi me, proprio me, come mamma. Durante quaranta interminabili settimane avevo accumulato una lista infinita di domande cui avevo finalmente dato una risposta. TU

Un anno fa oggi avevamo passato la nostra prima giornata insieme. Avevo paura a toccarti eri piccola, sembravi fragile. Un'amica mi ha detto che pesavi come il suo portatile e avevo riso molto. Per noi  sei rimasta "la piccola" e questo ci fa molta tenerezza.

...

Un anno dopo sei un terremoto, pesi sempre come un portatile o poco più e questo ti serve per muoverti leggera e veloce come una scheggia con qualsiasi mezzo utile: strisciando, gattonando, camminando spingendo sedie, mobiletti, qualsiasi oggetto semovente. Apri, svuoti (e scappi) tutto ciò che riesci ad aprire, anche cose che noi giudichiamo inaccessibili. Hai già imparato ad arrampicarti e ancora non cammini da sola. Ti arrabbi per un nonnulla, ti offendi se si alza la voce, sei prepotente quando giochi, ti stizzisci quando non ottieni quello che vorresti, strilli come un'aquila se non ti capiamo ma non ti sforzi di parlare. Ti siedi per terra, stringi i pugni, abbassi la testa e gridi un grido soffocato, sommesso e nervosissimo, arrabbiata come solo chi pensa la vita fatta di assoluti riesce ad essere.

Poi però…sorridi. Maliziosa, civettuola, complice, furba, monella, buffa, ridicola, altezzosa, un po' arrogante…un sorriso che sai modulare in tutti questi modi e che spalanchi al mondo. Ridi con la pancia quando il tuo contorto pensiero ha preso la direzione che avevi in mente tu e solo tu. Ti guardi attorno con quegli occhi turchesi che il cielo ti ha donato e sorridi. E sei disarmante. Il tuo sorriso ci toglie il fiato, mi toglie il fiato. Non mi stanco mai di guardarti ridere. Ricordati però che mi stanco in fretta di sentirti gridare.

Buon compleanno piccola, ben arrivata su questo pianeta, in questa bizzarra famiglia in cui mancavi solo tu. Ci piace un sacco stare insieme ma non abbiamo ancora ben capito come si fa. Viaggeremo insieme sbagliando ogni giorno, gridando tantissimo e ridendo altrettanto. Fin ora noi ci siamo divertiti, aspettavamo solo te per dare inizio alla festa, quella vera.

1 commento:

  1. I giorni passsano così veloci che non non ho fatto a tempo ad accorgermi della ricorrenza!! Augurissimi alla piccolina!!!... e complimenti per il blog!
    Ilaria

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