venerdì 1 febbraio 2013

Voce del verbo "chiacchierare"

In bagno, durante la routine pre-nanna (dentimanimuso) che sto cercando (inutilmente) di incollare nella mente di Mini.

"Mamma, non ho sonno stasera, non voglio andare a dormire.”
"Ma topo, sono le 9 è ora di andare a letto, domani c'è scuola. Se vuoi puoi leggere un libro nel tuo lettino.”
"Mamma, no dai. Sediamoci qui per terra e restiamo svegli a chiacchierare tutta la notte.”

Parlare? Tutta la notte? Non ci posso credere! Tu sei un maschio, non sei capace di chiacchierare. Io però sono una femmina e aspettavo di sentire questa frase da tutta la vita. Sì perchè le femmine hanno due aspettative verbali dai loro maschi: "chiacchierare (tutta la notte poi)" e "mi vuoi sposare”. Nel confronto, la seconda è quasi ininfluente. "Sì - volevo rispondergli - certo che stiamo a parlare tutta la notte, ho una vita di arretrati di chiacchiere da fare con tuo padre...che gioia, che felicità, che emozione, che goduria." Mi sono limitata a un più serio:
 "Va bene topo, sediamoci e parliamo."
"La Mercedes è più forte dell'Audi ma la macchina dell'uomo ragno, che è potente perchè ha 16 cilindri, non so se è forte come la Mercedes." […]

BANG! La tristezza è calata sul pavimento del bagno di casa mia, il mio cuore impazzito di gioia è tornato alla normale bradicardia serale. Ho visto la verità, ho capito: un maschio anche a 3 anni non sa declinare il verbo "chiacchierare" come farebbe una femmina della stessa età. Per lui vuol dire lo stesso minimo, risicato, noioso blabla che farà da grande con le sue fidanzate, lo stesso che suo padre fa con me da anni: 10 parole in croce su motori e cilindri.
Suo padre è anche più subdolo. "Maxi chiacchieri con me?", "Sì, dimmi…tu parla che io ti ascolto". Che tradotto vuol dire: io continuo a guardare il telegiornale con il sottofondo della tua voce, non ho idea di cosa dici ma tu sei contenta e io mi rilasso, basta che non mi chiedi di partecipare o di avere un'opinione. Deprimente.
Ho accompagnato Mini a letto dove l'ho abbandonato ai suoi pensieri profondi e me ne sono andata a fare una cosa da femmine: telefonare a un'amica per chiacchierare, cioè per raccontare storie, storielle, notizie, pettegolezzi, consigli, opinioni. 40 minuti di puro godimento.

L'altra sera ho definitivamente perso le speranze anche di rieducare il padre dei miei figli perchè ho capito che maschi e femmine nascono con un patrimonio genetico definito, anche di chiacchiere.

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