lunedì 6 maggio 2013

La ricreazione 2.0

Quando un bambino compie quattro anni e i suoi genitori organizzano una festicciola in casa, un numero esponenziale di cristiani in giro per casa è un rischio evidente. Se la festa è fuori Milano, è difficile lasciare i bambini e tornare a riprenderli. Se poi la festa è di domenica pomeriggio difficilmente i maschi si accollano il figlio-non-invitato per una giornata di parentale simbiosi (se uno ha 4 anni, l’altro verosimilmente ne ha 1-2 e il papà lo teme come la kryptonite, oppure ne ha 6-7 e ha sicuramente i compiti, cosa che il papà teme più della Ferrari espulsa dal Gran Premio).
Ieri: festa di compleanno, fuori Milano, domenica pomeriggio in famiglia…con amici NOSTRI, quindi tanta gente e tanta festa.
Mini è sparito pochi secondi dopo aver varcato la soglia del giardino risucchiato da un esercito di bambini urlanti. Maxi è sparito pochi secondi dopo aver varcato la soglia del giardino risucchiato da un esercito di padri cocktail-muniti. Micro si è incollata al tavolo degli stuzzichini rassicurata dal cibo e terrorizzata dall’esercito di bambini urlanti. Io mi sono goduta e stragoduta le mie amiche.
La popolazione della festa era composta di femmine, maschi e nanidagiardino in quantità e ognuno ha dato il meglio del suo ruolo.
Le femmine hanno fatto tanto salotto e sfoggio di capelli in ordine, trucco e abitino elegante (che nella school run settimanale è precluso). Si sono godute un bicchiere di vino bianco, le chiacchiere rasserenanti delle amiche e la piacevole sensazione di essere ancora giovani galline! Un giardino privato, chiuso, con un animatore è il modo migliore per godersi la domenica 2.0: io qui, tu lì e stasera ce la raccontiamo.
I maschi hanno fatto tanto salotto, fumato la pipa, il sigaro, la sigaretta, bevuto vino, prosecco, litri di coca cola e mangiato chili di cibo normalmente vietato dalla moglie crudele preoccupata della zona over40. Hanno parlato di…macchine, donne, macchine, donne e...credo nient’altro, facendo finta di non avere i capelli brizzolati - se ci sono ancora, la pancetta evidente e un tot di figli a carico.
Le differenze di genere sono esplose in tutta la loro profondità verso sera quando la padrona di casa ha aperto la piscina per i pochi rimasti.
I maschi hanno corso come fanno le femmine a una svendita di scarpe, i nani hanno corso perché quello che fanno i papà è sempre più divertente di quello che decidono le mamme. Le mamme hanno tentato l’opposizione minatoria: “guarda che pensi tu a tutto” ma i maschi erano ormai troppo lontani per sentire l’anatema! L’atteggiamento di un maschio in una situazione evidentemente ludica è l’autogestione: moglie = mamma = non sento, per il principio per cui 4 anni e 40 anni sono molto più simili di quanto sembri!
Alla fine della ricreazione i maschi si sono rilassati sotto le docce abbandonando pulcini stremati e umidicci alle cure di…chiunque dichiarando: “sono stravolto NON HAI IDEA che fatica tenerlo in piscina!”  (SGRUNT - il mariticidio DEVE essere necessariamente depenalizzato).  Le mamme che per motivi insondabili non riescono a guardare un pulcino bagnato e abbandonato, hanno affrontato l’orrenda sensazione di déjà vu del corso di nuoto settimanale, si sono arrese al capello arricciato di umidità, al trucco colato, ai ben noti schizzi di acqua clorata e a un recalcitrante nanetto che opponeva strenua resistenza alla doccia al phon, ai vestiti asciutti avendo una sola priorità: CIBO!
Una festa di compleanno in una casa con piscina, di domenica pomeriggio, fuori Milano, con gli amici di sempre, è l’occasione perfetta per far venire a galla le meravigliosamente complesse dinamiche che rendono la vita di coppia 2.0 meravigliosamente complicata e spremere da persone di intelligenza medio alta, la quintessenza del maschio e della femmina di primordiale sapore.

Nessun commento:

Posta un commento