giovedì 23 maggio 2013

Mamme...Nemiche Amiche

Il miglior augurio da fare a una mamma è di avere tante amiche mamme!
Il peggior augurio da fare a una mamma è di avere tante amiche mamme!
Esistono due categorie di mamme: le amiche che scaldano il cuore, sono di supporto, di confronto e di allegro comune brontolìo e le nemiche che sono competitive e generose dispensatrici di ansia.
Le prime sono una benedizione del cielo. Basta una telefonata e ci si sente subito meglio. Sono accoglienti, sorridenti, hanno sempre la battuta pronta. Sono divertenti e rincuoranti, sanno smontare con un sorriso tutte le naturali paranoie di una neo mamma.
Le seconde sono una condanna. Prolificano soprattutto davanti alle scuole, si nutrono delle anime delle mammemedie. Sono un sottogruppo delle mamme alfa, i parassiti. Si sviluppano e crescono solo in presenza di mammemedie.
C’è la mamma pallavolista: non c’è argomento che lei non sia in grado di alzare più alto. Il Dottor Spock si darebbe alla pastorizia davanti a loro e Tata Lucia opterebbe per un programma di cucina. E’ la più diffusa, non c’è nulla che lei non faccia meglio o di più.
“Come va, tutto bene?” (sembra gentilezza invece è un tranello).
“Sono un po’ stanca, la bambina non sta bene e da una settimana non chiudo occhio”. (ecco la mazzata)
“Una settimana? E hai quella faccia? Ma dai, io non dormo da 6 anni e ieri la direttrice mi ha chiesto se ho 32 anni…figurati!”
“Hai tempo per un caffè?”
“No, mi spiace, devo scappare...tra il lavoro e il nuoto di mio figlio è tutto un incastro.”
“Ma dai, solo 5 minuti. Anche io lavoro a tempo pieno e porto regolarmente i miei figli a musica (violino e pianoforte), lingue (inglese e russo), karate, circo, teatro e pittura astratta. Però ho sempre 5 minuti per un caffè con le amiche. Basta volerlo.” (Io e te non siamo amiche, fattene una ragione!)
C’è la mamma tale-bio: così bio da essere talebana. E’ inarrivabile, deprimente. Perché poi abiti nella metropoli inquinata per definizione non è dato saperlo. Forse per torturare le mammemedie.
“Meno male che esistono i bastoncini di pesce, ieri sera sono arrivata tardi e almeno ho rimediato la cena.”
“Ti prego, non dirmi che dai i surgelati ai tuoi figli i! Quando arrivo tardi preparo delle polpette di quinoa e semi di guaranà che poi condisco con una salsa di alghe e tofu. I miei bambini le adorano, in 40 minuti sei a tavola e sei sicura che i tuoi figli stiano mangiando qualcosa di sano.” (Forse avrò avvelenato i miei figli ma io in 40 minuti avevo già sparecchiato.)
C’è la mamma velista in solitaria. E’ così solitaria che il primo essere umano vicino a lei è a qualche centinaio di miglia nautiche. Abita a Milano, notoriamente popolosa ma è lei più sola di Remì.
“Ieri sera mio marito era a Roma e i bambini erano intenibili, da sola è sempre un caos.”
“Per una sera? Tu hai sempre qualcuno che ti aiuta, io sono sempre sola eppure faccio tutto. Ieri ho portato i bambini dalla pediatra ed è stato divertentissimo. Siamo andati a piedi anche se pioveva tanto sono solo 5 km. Il grande sul monopattino e io con i tre gemelli: uno nel marsupio davanti, uno dietro e uno lo tenevo sul fianco, così sono comodissima. Al ritorno siamo andati a fare la spesa e a casa ho stirato mentre lievitava la pasta della pizza e i bambini costruivano una capanna di cartone.”
Che palle! SI può dire? Le mamme ostili sono la peggior categoria che una mamma si possa trovare davanti. Si contrastano solo con una solida rete di mamme amiche, di amiche mamme, di amiche e basta; infatti le mamme ostili di solito non sono nella rosa delle amiche, si incontrano ai giardini o davanti alla scuola, in quelle situazioni in cui una chiacchiera tira l’altra e loro sono lì pronte a rovinare la giornata a una povera innocente che voleva solo essere gentile. Vanno evitate come la peste. Non c’è niente di peggio che incontrare sulla propria strada al mattino alle 8 una donna da combattimento armata di figli e di tempo per chiacchierare.

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